Esattamente 48 anni fa, alle ore 22.17 (fuso italiano), Tito Stagno annunciava alla televisione che la navicella spaziale Apollo 11 aveva toccato il suolo lunare. Dall’altra parte dell’oceano, a Houston nella sede della Nasa, l’inviato Ruggero Orlando raccontava la gioia incontenibile del quartier generale dell’Ente Nazionale per le attività Spaziali (National Aeronautics and Space Administration). Sono storiche le immagini dell’astronauta Neil Armstrong che, scesi lentamente i gradini della scaletta, inizia la prima passeggiata dell’uomo sulla Luna. Sono oltre 600 milioni i telespettatori che da tutto il mondo seguono e ascoltano l’altrettanto storica frase: «Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un balzo da gigante per l'umanità». In pochi ricordano invece che anche un altro astronauta scese sulla Luna. Era Buzz Aldrin che effettuò 2 ore e 15 minuti di camminata lunare in assenza di gravità.
Passi importanti anche dal punto di vista scientifico, perché in quella occasione furono condotte delle rilevazioni scientifiche, come quella relativa alla misurazione del vento solare. Quasi nessuno sa che c’era anche un terzo astronauta, che invece non scese mai dall’Apollo 11, rimanendo alla guida del modulo di comando. Parliamo di Michael Collins (curiosità: nato a Roma!), che ha avuto il grande merito di riportare a casa sani e salvi Armstrong e Aldrin. Un nome che non è rimasto impresso nelle menti dei posteri, anche se Collins è stato il primo uomo a vedere la faccia nascosta della Luna, mentre i colleghi camminavano sul satellite della Terra.
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